Le elezioni politiche svoltesi in Grecia lo scorso 25 gennaio hanno attestato la schiacciante vittoria di Alexis Tsipras, leader di SYRIZA. Il nuovo governo greco guidato da Tsipras e dal suo ministro delle finanze si poneva all’inizio quattro obiettivi: trasferire il suo debito all’Europa per cinquant’anni senza interessi; ottenere nuovi prestiti senza rimborsare quelli già scaduti ed effettuati da vari Paesi tra i quali l’Italia; rifiutare la Troika e gli impegni da lei imposti; negoziare una nuova politica economica europea ed anche istituzioni meno burocratiche alla guida dell’UE. Il primo obiettivo, come lecito aspettarsi è stato respinto. Del resto, avrebbe suscitato proteste più che legittime da parte del Portogallo e di altri Stati membri dell’eurozona ,ai quali la Troika ha imposto sacrifici notevoli. Il secondo è stato anche esso respinto , in quanto un paese già fortemente indebitato non può contrarre altri prestiti senza neppure accettare il controllo della Troika. Invece, il terzo obiettivo ,la politica di crescita, è un intento condiviso da gran parte degli Stati dell’eurozona e dalla stessa Banca Centrale. Infine il quarto punto, concernente la revisione delle istituzioni di Bruxelles, comporterebbe cessioni di sovranità da parte dei Stati membri all’Unione Europea. Dopo svariati ultimatum è stato trovato un accordo tra la Grecia e l’UE; quest’ultima ha specificato che gli impegni presi con i partner si rispettano, e che quindi l’estensione di quattro mesi degli aiuti arriverà solo dopo che Atene avrà concordato le sue riforme con la ex Troika. A seguito di un negoziato difficile, che ha dovuto sanare anche il deficit di fiducia tra la Grecia e gli altri 18 partner, il nuovo programma stilato dal leader di Syriza e inviato a Bruxelles essenzialmente prevede: una spending review sui ministeri e la razionalizzazione delle spese correnti; per quanto riguarda la Troika , che in campagna elettorale Tsipras aveva annunciato di voler abolire, l’unica concessione ad Atene è la possibilità di concordare azioni con le istituzioni , che sono appunto UE, BCE,FMI(le stesse che componevano la Troika).Così la Grecia si è svegliata dalle utopiche promesse elettorali ed è tornata alla realtà, in cui è il paese più indebitato dell’eurozona.
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