15 Maggio 2024 - 1:25
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I lobbisti di CL: un problema di laicità

Secondo l’antico insegnamento di Don Giussani – fondatore di Comunione e Liberazione – la fede cristiana ha la forza di dare forma ad ogni aspetto della vita, compresa l’espressione umana: ad esempio la religione, l’arte e soprattutto la politica. La politica, il vivere comune, l’organizzazione sociale e culturale di milioni di individui che, per natura, possono differire per il più insignificante particolare, figuriamoci poi per l’etica e la morale.

Perché, allora, si continua a cercare di imporre ad altri il proprio modo di vivere e pensare? Perché se Tizio è a dieta, Caio e Sempronio non possono mangiare cioccolato? La risposta appare scontata: perché le lobby funzionano esattamente in questo modo. Se Tizio ha deciso che il cioccolato gli fa male oppure semplicemente non gli piace, anche Caio e Sempronio dovranno astenersi dal mangiarlo. Apparentemente pare che Tizio abbia a cuore la salute dei due sciagurati, ma la verità è che a Tizio la cioccolata fa ribrezzo e quindi non la devono mangiare neanche gli altri, in virtù di un paventato paternalismo ideologico.

Siamo ben lontani dalla famosa enciclica ‘Non expedit’ (non conviene) – attraverso la quale Pio IX dichiarò inaccettabile che gli Italiani si recassero alle urne – ed essenzialmente per due ordini di ragioni: in primis perché oggi non si ‘consiglia’ più cosa fare, ma lo si impone; in secondo luogo perché questi religiosi e faziosi gruppi di pressione sono ormai costituiti non più da una maggioranza di prelati, ma ci ‘laici’ (nell’accezione originaria del termine).

É da anni che i diversi Presidenti del Consiglio che si sono succeduti hanno deciso di recarsi in ‘pellegrinaggio’ a Rimini al consueto meeting ciellino. Perché ciò? Perché CL si prende la briga di scrivere parte dell’agenda di Governo?

Sempre dalla parte dei potenti, sempre dalla parte di chi comanda: dal prescritto per mafia Andreotti al pregiudicato per frode fiscale Berlusconi, sino all’ignaro vacanziero Formigoni; l’inciucio sempre e comunque, ed a qualunque costo: si pensi al Governo Letta nel quale CL ha avuto ben due Ministri, Mauro e Lupi.

Altro che anello del pescatore e pastorale, il pugno d’acciaio di CL è costituito da 35 mila iscritti, ed un giro d’ausilio di ben 70 miliardi. L’eponimo non di una ecclesia ma di una chiesa privata che, conscia della propria incisività, periodicamente si ritrova per parlare di virtù cristiane tentando di implementare la propria influenza, il proprio indottrinamento, ma l’unica cosa che aumenta, però, è il fatturato (oltre alla collusione nei vari scandali tipo Roma Capitale).

Qualcuno, di recente, l’ha definita ‘la più potente lobby italiana’ e nonostante ciò, anche quest’anno, il Premier Renzi si è recato al Tempio per baciare anelli e pantofole scarlatte.

Redazione

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