13 Maggio 2024 - 0:32
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Tik Tok logo on black screen of smartphone in jeans pocket

Elezioni politiche del 25 settembre: i politici sbarcano su TikTok per avvicinarsi ai giovani elettori

Tra barzellette, live e video, i politici stanno arrivando sullo schermo di tutti i ragazzi: ma a che scopo? Secondo le statistiche, sono presenti 5 milioni di giovani italiani  sul social cinese: il 78% ha meno di 30 anni e il  51% di questi ha raggiunto la maggiore età per votare. Inoltre, la piattaforma è considerata il più potente strumento di influenza mediatica ad oggi esistente nel mondo dei social.

La dimostrazione vivente, in questo caso, di come TikTok abbia un impatto rilevante, è Silvio Berlusconi, che con il suo primo video sul social ha ottenuto ben 8,5 milioni di visualizzazioni. Proprio in questo video il leader di FI sottolinea un punto in particolare del programma che, secondo l’ex cavaliere, favorirebbe i giovani italiani: la detassazione. In realtà questa non è una riforma che dà incentivi specifici per le nuove generazioni, ma semplicemente presenta una riduzione delle imposte da versare sulle somme percepite, quindi un ragazzo appena entrato in un’azienda riuscirà subito a guadagnare più denaro.

La comunicazione social di Silvio Berlusconi non si concentra però molto sui giovani ma più sulle tasse, stipendi e pensioni, come d’altronde il suo programma. In generale, il centrodestra propone pochi punti per la gen z: Giorgia Meloni esalta soprattutto l’importanza di “valorizzare gli sport e la vita sana, per allontanare i ragazzi dall’alcol e dalle droghe”, come ha affermato in un video su TikTok.

Oltre allo sport, nel programma del centrodestra si propongono incentivi all’imprenditoria giovanile, il buono scuola (un contributo economico riservato alle famiglie in difficoltà per l’acquisto di libri scolastici) e la promozione delle scuole professionali per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda gli studenti universitari invece, vi è la proposta di incentivare i corsi universitari per le lauree STEM (termine inglese per indicare le facoltà scientifiche, tecnologiche, di ingegneria e di matematica).

Un partito che, secondo il suo leader, si è sempre occupato di politiche giovanili, è “Azione”, la creatura di Carlo Calenda: quest’ultimo ha espresso chiaramente su TikTok i punti del suo programma riguardanti le nuove generazioni. In un video pubblicato il 26 agosto ha affermato: “l’ultima volta che sono state tagliate le tasse lo scorso anno, noi  abbiamo proposto di utilizzare quel taglio per tagliare le tasse ai giovani (…) ma nessun partito ci ha dato retta perché i giovani vengono scoperti solamente quando ci sono le elezioni”.

Azione propone vari punti: tra quelli più importanti, il tempo pieno nelle scuole primarie (al fine di dare più spazio all’apprendimento e venire incontro alle esigenze delle famiglie), l’allungamento dell’obbligo scolastico dai 16 ai 18 anni, il potenziamento dell’educazione civica nelle scuole di secondo grado, per introdurre i ragazzi alla vita politica del Paese, il supporto a gli studenti fuorisede, incentivi all’imprenditorialità giovanile, e la disciplina dei tirocini curriculari.

Uno dei punti principali del Movimento 5 Stelle è il salario minimo obbligatorio. Giuseppe Conte, sul suo profilo, ha proposto più volte l’argomento. Inoltre, Il fenomeno dello sfruttamento lavorativo è strettamente legato ai giovani e da un primo sguardo ai dati statistici emerge chiaramente: considerando la fascia tra i 20 e i 29 anni, sono ben 360 mila i lavoratori sottopagati in Italia.

Anche se nel profilo di Conte non viene trattata la tematica dei giovani in maniera specifica, possiamo vedere, guardando al programma, che le proposte principali sono le seguenti: “pensione di garanzia per giovani” (un aiuto ai giovani con carriere intermittenti che fanno fatica ad avere una pensione) incentivi all’imprenditoria giovanile, l’assunzione di psicologi e pedagogisti nelle strutture primarie di tutti i gradi, aumento dei fondi per l’università e ricerca e infine la riduzione del numero chiuso per l’accesso all’università.

Sulla stessa linea Luigi Di Maio, leader di “Impegno Civico”, ha sviluppato queste tematiche sul proprio profilo TikTok: come Conte difatti, sottolinea l’importanza del salario minimo obbligatorio. Inoltre, Di Maio propone un sostegno per gli studenti universitari fuori sede, oltre al rafforzamento degli istituti professionali,  in modo che diventino un percorso d’eccellenza, e delle agevolazioni per comprare casa ai giovani che lavorano (punto che propone il M5s agli under 36).

Nonostante “l’argomento nuove generazioni” sia molto presente nel programma del PD, l’unico leader politico che ha deciso di non crearsi un profilo personale su TikTok è Enrico Letta: “Anche il PD è su TikTok ( …) non è un luogo di cabaret, ma è un luogo nel quale si parla con persone giovani che vogliono sentire impegni seri e chiari” . La posizione del PD  si basa più su un approccio generico e meno personale, senza andare oltre l’uso professionale che si fa del profilo del partito.

Sicuramente, come social, TikTok ha una strategia comunicativa efficace e diretta, dove la propaganda trova un posto migliore rispetto alle altre piattaforme. Ma come tutti i social può essere un’arma a doppio taglio, forse anche più pericolosa delle altre.

A cura di Matilde Ferri Borromeo

Redazione

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