12 Maggio 2024 - 15:12
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Come nelle favole

“Alea iacta est”. Il Leicester è campione d’Inghilterra per la prima volta nella sua lunghissima storia. Ciò che è accaduto nel campionato inglese di quest’anno, sarà ricordato per sempre come “il miracolo di Claudio Ranieri e dei suoi ragazzi”. L’allenatore romano, partito da testaccio, dopo una lunghissima e contorta carriera da allenatore sotto l’etichetta di eterno secondo, finalmente è riuscito a portare a casa il primo scudetto da allenatore. Tutto questo, con una squadra che l’anno scorso è riuscita a centrare la salvezza nelle ultime giornate di campionato, rifilando sette vittorie nelle ultime nove giornate. Nessuno a inizio stagione avrebbe puntato un euro, o meglio un penny, sulla vittoria delle “volpi”, autrici di un “unicum” calcistico. La stagione è cominciata subito forte per i campioni, ma perfino il più positivo degli ottimisti pensava si trattasse di un fuoco di paglia, destinato a spegnersi velocemente. “Tanto prima o poi scoppia”: cosi, gli “esperti” di calcio si divertivano a giudicare questa vicenda nei bar di periferia e nei circoli per le scommesse sportive; invece il Leicester, con il trascorrere del campionato, diventava sempre più consapevole e incosciente. Si, quell’incoscienza che gli ha permesso di scrivere per sempre la storia del club.

Il fischio finale della partita tra Chelsea e Tottenham, terminata in parità, ha incoronato la squadra di Ranieri campione d’Inghilterra. I tifosi sono letteralmente impazziti, la città è stata teatro di festeggiamenti per tutta la notte, e non è finita qui. L’ammirazione dei sostenitori, in terra britannica e nel mondo è dovuta soprattutto alla genuinità e atipicità di questo team: la forza motrice capace di spingerlo all’apice della classifica e vincere è stata senza dubbio di natura emotiva e non economica. Fare dei nomi di fronte ad un’impresa del genere resta difficile; sicuramente è bello accennare alla storia di Jamie Vardy, un ragazzo che fino a qualche anno fa guadagnava da vivere lavorando come operaio in una fabbrica di sostegni ortopedici e prima di arrivare nella prima divisione inglese ha dovuto affrontare una lunga carriera nei campionati inferiori. Ricordiamo con gioia il suo record di undici goal segnati in undici partite consecutive, mai accaduto nella storia del calcio. Altre parole sarebbero a questo punto superflue, resterà nei cuori di tutti gli amanti del calcio questo miracolo, che rappresenta un vero e proprio “spot”, per uno sport che nonostante tutto è ancora in grado di farci sognare.

Redazione

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