27 Aprile 2024 - 0:28
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Italian Angels for Growth: quando l’unione fa la forza

Chi sono e cosa fanno i Business Angels? quale importanza hanno all’interno dell’ecosistema imprenditoriale italiano?

Il termine Business Angel trova origine nella lontana Broadway di inizio ‘900, dove individui con ampie possibilità economiche sostentavano con le proprie risorse gli spettacoli teatrali di New York. L’industria dell’entertainment, in assenza di questi Angels, sarebbe collassata su se stessa, considerato il periodo storico ed il fatto che solo la borghesia newyorkese aveva la possibilità di andare a teatro.

Guardando oggi alla magnificenza di Broadway, è scontato chiedersi cosa ne sarebbe stato del celebre “Theater District” senza quegli angeli, che circa un secolo addietro, videro del potenziale in quel popolo di teatranti.

Ecco, possiamo paragonare Broadway ad un’ odierna Startup. Un’impresa con poche risorse finanziarie, fatturato inesistente e metriche molto basse, che giustamente non riesce ad attivare quel circolo virtuoso di autofinanziamento dove i ricavi permettono almeno di pareggiare i costi. Quindi l’intervento di questi individui alati, che normalmente sono manager, imprenditori o professionisti che decidono di investire a titolo di capitale di rischio, i propri risparmi in giovani aziende dal grande potenziale futuro, è cruciale per la sopravvivenza delle stesse. Questi angels non apportano solo risorse finanziarie, ma tutta una serie di competenze, esperienze e contatti che aumentano di molto le possibilità per una start up di attraversare la “valle della morte”.

Ad oggi il mercato dell’ Informal Venture Capital, dove operano i nostri Business Angels, è in costante crescita, non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Che vuol dire crescita qualitativa dell’informal VC? Essenzialmente, sulla scia di quanto sta accadendo negli USA dopo la nascita del primo Band of Angels nella Silicon Valley, gli Angels di tutto il mondo hanno cominciato a formare networks e gruppi. I vantaggi di far parte di queste communities sono evidenti. Innanzitutto si crea un senso di cooperazione tra investitori privati e fondi di VC dove si condividono know-how, esperienze e skills, si dispone poi di un Deal Flow (opportunità di investimento) qualitativamente superiore, si ha la possibilità di fare investimenti di portata maggiore, e soprattutto il numero di investimenti intrapresi sale vertiginosamente, dando anche la possibilità di beneficiare dell’effetto di diversificazione. Questo ultimo punto permette di ridurre il rischio di investire in una startup in fase early stage (circa il 50% di casi di perdita totale del capitale investito).

Tutti questi vantaggi furono individuati già nel 2007 da nove tra business angels individuali, imprenditori e managers, che a seguito di un viaggio negli USA organizzato da Ronald Spogli, allora ambasciatore americano in Italia, decisero di fondare IAG (ItalianAngels for Growth). Al giorno d’oggi IAG conta circa 120 business angels con competenze che vanno dall’ICT al Medtech, dal Biotech al Digital, dall’alimentare all’education, ed è il più grande gruppo italiano di investitori privati.

Come funziona IAG? Il Deal flow interno, alimentato soprattutto dall’attività di scouting dei soci e del team, riceve ogni anno circa 500 progetti, dopodiché abbiamo le seguenti fasi:

  • Analisi e screening dei progetti meritevoli – da presentare nelle quattro/sei riunioni annue dei soci – da   parte di appositi gruppi formati dal team di analisti in prima istanza, e in seguito da soci competenti nel settore coinvolto.
  • Scelta dei migliori progetti da parte di un Comitato di screening.
  • Presentazione ai soci (mediamente, 15 progetti l’anno).
  • Valutazione individuale, da parte dei Soci, dei progetti sui cui effettuare la due diligence.
  • Due diligence guidata da un socio esperto nel settore specifico (Champion).
  • Champion, il socio co-investitore, che ottiene un carriedinterest per la propria attività e partecipa alla vita societaria dell’azienda in cui si è investito.

La creazione e gestione di un tale gruppo di angels non è cosa facile. Ci vuole costante passione, capacità organizzative e finanziarie. Questi requisiti sono fondamentali per creare un ambiente finanziariamente attraente e professionalmente stimolante per i soci. Soltanto unendo le forze si può concorrere allo stesso obiettivo: avere dei ritorni dai propri investimenti, ma soprattutto contribuire alla crescita di un’ ecosistema imprenditoriale che ad oggi è lontano anni luce dal gemello a stelle e strisce.

 

Redazione

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