30 Aprile 2024 - 1:29
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L’Europa League: da ripiego ad opportunità

La sconfitta del Napoli nei preliminari di Champions ha ribadito un concetto già chiaro da anni: il divario tra le squadre italiane e le altre potenze europee è netto e non va certo diminuendo. Il ranking UEFA ci vede quarti, lontani anni luce da Spagna, Inghilterra e Germania (le uniche ad avere quattro squadre qualificate di diritto per la Champions) e dietro persino al Portogallo. Com’è possibile essere scavalcati anche da una nazione che negli ultimi 5 anni (quelli validi per il calcolo del ranking) ha ottenuto risultati peggiori dei nostri in quella che una volta era la Coppa dei Campioni? La chiave è l’altra competizione europea, l’Europa League. Negli ultimi anni le squadre portoghesi sono arrivate per tre volte in finale ed addirittura nel 2010-2011 l’atto conclusivo è stato disputato tra due squadre lusitane, Porto e Braga.Per il calcolo del ranking ogni squadra ottiene due punti per una vittoria e un punto per un pareggio, sia per partite di Europa League che di Champions, ed i club che raggiungono gli ottavi, i quarti di finale, le semifinali o la finale di una delle due competizioni ottengono un punto extra per ogni turno. Non c’è quindi grossa differenza tra l’avanzare in una coppa o nell’altra. Il Portogallo ha, di fatto, basato la sua scalata sulla ‘minore’ delle due coppe, che noi snobbiamo costantemente. Questo perché da un punto di vista economico e di blasone non può esserci paragone: la Champions garantisce guadagni quintupli rispetto all’Europa League, nonché una notevole attrazione verso campioni e pubblico. Di conseguenza la scelta di una società italiana tra il provare ad arrivare tra le prime tre in campionato (posti utili per la Champions) e l’andare avanti nell’ex Coppa Uefa è quasi obbligata. Ogni anno tre o quattro squadre si fanno la guerra per un posto Champions in campionato e trascurano l’altra coppa, a scapito del ranking. È un meccanismo pericoloso, che alla lunga potrebbe farci perdere altre posizioni. Da questa stagione, però, le cose potrebbero cambiare: la vincitrice dell’Europa League accederà alla seguente edizione della Champions League. Speriamo che questa decisione convinca le italiane a prendere il torneo con la massima serietà, perché Inter, Fiorentina e Napoli (non ce ne voglia il Torino) sulla carta sono attrezzate per vincere il trofeo. Sarà tra l’altro una preziosa occasione per rivedere quattro squadre italiane in Champions l’anno prossimo, cosa che non accade dal 2009-2010 e che per qualche tempo potrà accadere solo in questo modo, visto il largo distacco dai tre paesi che guidano la classifica del ranking UEFA. L’augurio è, quindi, che tutti i club italiani possano arrivare più avanti possibile nelle coppe europee e, in particolare, che le partecipanti all’Europa League possano puntare sul trofeo come mezzo di qualificazione alla Champions, difendendo il quinto posto nel ranking e ponendo le basi per una celere scalata.

Redazione

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