25 Aprile 2024 - 9:27
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Obiettivo: sostenibilità

L’innovazione digitale sia mezzo al fine.

Nel corso dell’ultimo decennio, in Italia, come nel resto del mondo, si è registrata una crescente consapevolezza della necessità di adottare un approccio integrato per affrontare le complesse sfide economiche, sociali, ambientali e istituzionali, per adeguati livelli di sviluppo sostenibile. In un panorama internazionale di crescenti tensioni e con evidenti difficoltà nel trovare soluzioni multilaterali a problemi globali, i Governi, le imprese, la società civile e, soprattutto, i giovani mostrano una significativa presa di coscienza della necessità di assumere maggiore responsabilità.

Il tema della sostenibilità si è insomma fatto spazio nel dibattito pubblico, sotto tantissimi punti di vista.

Con mobilitazioni animate dalla preoccupazione dell’esaurimento delle risorse naturali, si è chiesto un drastico intervento sulle politiche economiche, sociali e ambientali. Industrie e imprese, per parte consapevoli del rischio ambientale al quale le attività contribuiscono, investono sempre più in responsabilità etica. Molto spesso l’impatto economico e sociale delle stesse fa da traino alla sostenibilità ambientale e, ancora di più, il coinvolgimento dei giovani, come co-attori in questo processo, amplifica il loro interesse a salvaguardare il pianeta in cui vivono. La pubblica amministrazione, per parte sua, ha avviato attività di sistema che hanno un impatto interno agli apparati, come il riuso, la digitalizzazione e finanche lo smart working e di rilevanza collettiva con l’applicazione di politiche di economia circolare, di didattica a distanza e di intelligenza artificiale per la riduzione dei consumi elettrici.

Il tema della sostenibilità è infatti legato a doppio filo a quello dell’innovazione tecnologica, due momenti fondamentali per lo sviluppo incentrato sul ‘New Green Deal’ che deve fronteggiare le criticità esistenti e avviare una transizione ecologica, verso un nuovo equilibrio globale. È certo che la chiave del prossimo futuro sia costituita dalla digitalizzazione. Saranno proprio le tecnologie digitali a fungere da volano nell’azione di promozione della sostenibilità economica, ambientale e sociale del Paese.

Le competenze in materia di innovazione digitale sono, quindi, il mezzo per concretizzare l’attuazione della sostenibilità, perché è necessario veicolarla tramite processi di informazione e partecipazione diffusa e realizzarla avvalendosi (anche) di tecnologie. In questo contesto, il ruolo dei giovani è determinante per superare l’analfabetismo funzionale, dall’impegno nel Servizio Civile Digitale al diventare parte attiva di processi che puntano a eliminare gli sprechi, facilitare le transazioni e creare un’economia condivisa e inclusiva. I giovani potranno anche essere facilitatori nell’avviare un collegamento importante tra la modernizzazione compiuta dalla scuola digitale a quella in itinere del mondo lavorativo, in cui si riscontra ancora un apporto tecnologico modesto, concretizzando, in tal modo, la sostenibilità sociale digitale.

Sotto il profilo della sostenibilità economica, le tecnologie digitali consentiranno alle aziende digitalizzate di conseguire un beneficio sulla produttività del lavoro sicuramente più elevato rispetto a quello delle aziende che non avranno attuato percorsi di innovazione.

Sotto il profilo della sostenibilità ambientale, studi settoriali dimostrano che il digitale sarà una delle armi più importanti per la transizione verde, con un impatto al 2030 pari a quello incrementale delle energie rinnovabili. Complessivamente, infatti, si stima che tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuirà ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019 (37 milioni di tonnellate di CO2 annue).

Sotto il profilo della sostenibilità sociale, l’uso delle tecnologie digitali consentirà alle aziende di adottare nuove forme di collaborazione (lavoro a distanza), che potranno costituire leva d’azione per contribuire al benessere delle persone, all’inclusione sociale e all’inclusione dei territori e, dunque, a una maggiore e migliore tenuta del tessuto sociale, anche in termini di riduzione delle disparità di genere, generazionali e territoriali. In tale ultima prospettiva, dal mutato assetto organizzativo assunto dalle aziende grazie alle tecnologie digitali, potranno trarre beneficio tutte le aree del Paese e, in particolar modo, quelle zone che tradizionalmente fanno più fatica a svilupparsi dal punto di vista economico e sociale (periferie, zone interne, territori montani e alcune regioni del Meridione). Senza omettere di considerare che un ulteriore ambito di intervento del digitale potrebbe essere costituito dalle c.dd. aree bianche, ossia da quelle zone oggi prive di banda larga.

Per realizzare questi obiettivi e fruire nel miglior modo possibile della grande occasione prospettata dalla Next Generation Eu, si impongono azioni concrete e progetti di lungo respiro che mirino soprattutto a prendere in mano le esigenze di una generazione che si sente abbandonata da tutti: nel lavoro, nel sociale, nell’ambiente e in un’Italia che in materia di diritti si richiude nel passato. Solo creando uno spazio uniforme su tutto il territorio nazionale, ove le dimensioni fisiche, digitali e virtuali possano svilupparsi insieme, mantenendo la persona e i suoi bisogni al centro delle scelte pubbliche, sarà possibile fare del paradigma innovazione-digitalizzazione e sostenibilità un potente volano di crescita e inclusione per l’intero Paese.

A cura dello staff di Meritocrazia Italia Giovani

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